Jazz freddo è emerso verso la fine degli anni quaranta a New York City.
Nel 1946, dopo la seconda guerra mondiale, c’era un afflusso di musicisti verso New York, principalmente bianchi californiani. Una volta là, questi musicisti mescolassero con i New Yorkesi, musicisti bebop per di più di origine afro-americano. Loro portavano il loro proprio gusto estetico, influenzato fortemente dal suono “chiaro” del Lester Young (Pres), in particolare. Lo stile che è emerso è stato conosciuto come il “jazz freddo”. Questa musica era diversa dal bebop, dai tempi veloci e dal armonia aggressiva.
Il jazz freddo ha avuto parecchi capi scuola. Arrangiatori Gil Evans e Gerry Mulligan hanno sviluppato le loro idee mentre stavano con l'orchestra dil Claude Thornhill, caratterizzato anche dal uso di strumenti atipici (per il jazz) come il corno e il basso tuba; queste forze aggiunte hanno permesso a Evans e a Mulligan di esplorare timbriche più fine e ricercate. Un'altra varietà di “jazz freddo” era quella del pianista Lennie Tristano ed i suoi allievi, in primo posto i saxophonists Lee Konitz (anche lui reduce della orchestra di Thornhill) e Wayne Marsh. La musica di Tristano era molto differente da quello di Evans e i suoi colleghi: il suo relativo “coolness” era un aspetto della sua temperatura emotiva (Tristano chiedeva ai suoi sassofonisti di suonare con un tono “puro” e di concentrarsi sullo sviluppo e sul interazione melodica, piuttosto che con emozione evidente), ma la sua enfasi sui tempi a volte feroci e su improvvisazione pura, piuttosto che sul arrangiamento era più vicino al bebop.
La confluenza di questi vari flussi si era focalizzato negli incisioni del 1949-1950, il loro titolo successivo (uscii di nuovo nel 1957) era “Miles Davis's Birth of the Cool”. Anche se portava il nome di Davis, questo era in effetti un progetto collettivo che ha unito insieme molti solisti, arrangiatori, e compositori da quel periodo: Davis, Evans, Mulligan, Konitz, John Lewis, Gunther Schuller, e Johnny Carisi. Pubblicato subito dopo bebop aveva già cominciato a stabilirsi, questi incisioni hanno offerto un estetico alternativo, inizialmente impopolare. All’inizio il disco non ha venduto bene e il gruppo non ha durato molto. Con il passaggio del tempo è diventato però un classico del jazz.
Malgrado il suo impatto sulla scena di New York, il jazz freddo successivamente è stato identificato la scena detta “West Coast”, il jazz californiano. La sua relativa influenza si svilupperài successivamente verso il “Bossa Nova”, il jazz modale (con l’avvento di Davis’ “Kind of Blue” nel 1959) e perfino nel free jazz (con il trio di Jimmy Giuffre nel 1961-1962).
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Top Jazz Standards American
in Paris American in Naples
Trumpet and Piano Christmas
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